Storia sentimentale dell'astronomia
al padre sappiamo che gli inviava dolci cucinati con le sue mani, e una volta gli portò in dono una rosa. Le risposte di Galileo non si sono
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morte di Hevelius risultò infondata, tanto che campò ancora otto anni: lasciò il mondo nel 1687. Non sappiamo come la presunta vedova reagì al dono
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23 ore, ma sappiamo quanto sia difficile individuare punti di riferimento sulla superficie di questo pianeta anche con i migliori telescopi moderni.
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poi confermata da osservazioni basate su un’ampia statistica (più stelle si prendono in esame, maggiore è la precisione) e oggi sappiamo che il Sole
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chilometri tra Villejuif e Juvisy, Picard ottenne un valore di poco superiore a 111 chilometri, risultato di notevole precisione. In Francia, come sappiamo
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Grazie a ben altri strumenti rispetto al “circolo a riflessione” di Borda, oggi sappiamo che l’arco di meridiano dal Polo Nord all’equatore misura
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Sappiamo quanto Hooke fu perseverante nel litigare con Newton. Quando era mosso dalla grande opinione che aveva di sé e dall’odio per un rivale
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Tanto per togliere la curiosità a chi legge, oggi sappiamo che la distanza di Eltanin, una stella gigante color arancio, è di 148 anni luce, il che
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secondo d’arco. Dalla trigonometria sappiamo che un angolo di 0,3” corrisponde a una distanza pari a 680 mila volte la base, cioè 680 mila Unità
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Lalande morì settantacinquenne nel 1807. Nel testamento lasciò scritto: “Desidero che il mio corpo serva a una dissezione anatomica”. Non sappiamo se
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Sappiamo dalle leggi di Keplero che in prima approssimazione i pianeti seguono orbite ellittiche con il Sole in uno dei fuochi. In assenza di
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Vissuto tra il 630 e il 540 avanti Cristo, Talete di Mileto fu il primo filosofo e cosmologo greco. Di lui sappiamo così poco che è difficile
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Oggi sappiamo che Vulcano non esiste e che certamente nessun oggetto “vulcanoide” con un diametro superiore a qualche decina di chilometri si aggira
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, oggi sappiamo che il ciclo vero è magnetico, e quindi richiede un tempo esattamente doppio (22 anni) perché le macchie si riproducano con la stessa
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che battezzò Nix Olympica (neve dell’Olimpo). Oggi, grazie alle ricognizioni delle sonde spaziali, sappiamo che si tratta di un vulcano spento, il più
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soffriva di astigmatismo, e oggi sappiamo che il cervello elabora le immagini privilegiando le linee di contorno.
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L’opinione di Cerulli e Antoniadi era quella giusta: adesso lo sappiamo grazie a migliaia di immagini ravvicinate riprese da decina di sonde spaziali
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: sappiamo che nel 1292, Guglielmo di Saint-Cloud usava studiare il Sole proiettandone l’immagine su uno schermo bianco in una camera oscura, come ci
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Wollaston e Fraunhofer furono gli ostetrici dell’astrofisica. Purtroppo non se ne resero conto. Oggi sappiamo che quelle due righe sono tipiche del
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’idrogeno. Oggi sappiamo che si tratta di una nebulosa planetaria, i suoi gas sono stati lanciati nello spazio da una stella giunta alla fine della sua
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poche stelle tutte concentrate nella Piccola Nube di Magellano, e quindi presumibilmente all’incirca alla stessa distanza da noi (oggi sappiamo che le
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Samo (310-230 a.C). Allievo di Stratone ad Alessandria, è famoso per essere stato il pioniere del sistema eliocentrico. Lo sappiamo non direttamente da
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Nato a Copenaghen nel 1873 e morto nel 1967, Hertzsprung fu chimico e astronomo, scoprì due asteroidi e, come sappiamo, determinò la distanza di
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H-R divennero così uno dei più potenti strumenti della ricerca in astrofisica. Da essi abbiamo imparato gran parte di ciò che sappiamo su come si
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Sappiamo già che all’età di 16 anni Einstein sognò, o semplicemente immaginò, di correre al fianco di un raggio di luce: come gli sarebbe apparso
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per la stessa stella 1,98 secondi. Il valore di 1,74 previsto dalla relatività generale cadeva in mezzo. Per Einstein fu il trionfo, come sappiamo dal
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spazio vuoto. Oggi si interpreta l’“energia oscura” appunto come “energia del vuoto” e sappiamo che rappresenta il 75 per cento della massa dell
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dello stadio si adotti, il valore trovato da Eratostene oscilla fra 39 mila e 46 mila chilometri. Poiché oggi sappiamo che un meridiano completo
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.). Dobbiamo ciò che sappiamo di lui soprattutto a Tolomeo, che sui suoi lavori fondò la definitiva sistemazione dell’astronomia antica, destinata a resistere
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, da “rapid”. Di nuovo lo si sottopose a verifica. Funzionava. Oggi sappiamo che al Processo R siamo debitori della maggior parte degli elementi pesanti
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Arrivato a Londra, Chandra divenne allievo proprio di Eddington e di Fowler. Sappiamo già che Eddington era famoso perché nel 1919 osservando una
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, Ipparco affrontò il problema del moto disuguale del Sole nel corso dell’anno, più veloce d’inverno e più lento in estate. Oggi sappiamo che ciò è
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gli annunciano che ha ottenuto il premio Nobel (beffa della sorte, come già sappiamo, a metà con un altro Fowler, quello di nome William, che aveva
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compatto soltanto ammettendo che la sua massa fosse 160 volte quella deducibile dalla materia luminosa visibile. Esagerava, ma oggi sappiamo che il
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Tolomeo nasce ad Alessandria d’Egitto verso il 100 dopo Cristo e vi muore intorno al 170. Della sua vita non sappiamo altro se non che da giovane
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1867 e oggi sappiamo che sotto quella singola stella un po’ confusa se ne nascondono 10 milioni. Ma soprattutto da Ipparco trae il sistema di sfere
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Sappiamo già che nel 1933 Fritz Zwicky aveva fatto notare che gli ammassi di galassie della Chioma di Berenice e della Vergine non starebbero insieme
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Che l’energia del vuoto, o energia di punto zero, si manifesti con una sorta di gravità negativa lo sappiamo dall’”effetto Casimir”, teorizzato nel
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Tolomeo con quanto sappiamo oggi. Dunque: Tolomeo conosceva abbastanza bene il raggio della Terra, che Eratostene aveva misurato in circa 6 000 km, e la
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pianeti. L’ipotesi di James Jeans superava queste difficoltà, ma al prezzo di rendere i sistemi planetari eccezioni rarissime. Invece oggi sappiamo che le
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Un evento tragico chiude l’astronomia classica sulla soglia del medioevo: l’assassinio di Ipazia, per quanto ne sappiamo unica donna dell’antichità
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semplicissimo: “non sappiamo”.
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Nel 1006 e nel 1054 due stelle luminosissime per qualche mese cambiarono l’aspetto del cielo. Oggi sappiamo che erano supernove, astri di grande
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, morto a Parigi nel 1236; grazie a una testimonianza di Lalande sappiamo che la sua tomba andò distrutta durante la rivoluzione francese. Questa operetta
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Sappiamo poco del Niccolò Copernico privato perché l’uomo non amava l’autobiografia. Di lui abbiamo 17 lettere e un ritratto. Quindici lettere
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. Sappiamo da Keplero che autore di questa premessa fu Andreas Osiander (1498-1552), matematico, teologo e pastore della chiesa di San Lorenzo a Norimberga
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L’incontro di Johannes con l’astronomia fu precoce. Sappiamo che nel 1577, quando era un bambino di sei anni, la madre lo accompagnò sulla cima di
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Nulla sappiamo dell’osservazione del cielo da parte dei nostri antenati fino all’Uomo di Neandertal e all’Homo sapiens. L’ipotesi che il primo
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giudicare una badante che una moglie, ma così erano i tempi. Non sappiamo se furono felici. Barbara gli diede sei figli. Tre non sopravvissero, per gli
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Non sappiamo quando Galileo per la prima volta rivolse al cielo il suo cannocchiale. Forse il 2 ottobre, stando a un disegno che ci lasciò
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